domenica 25 novembre 2012

▲ Sammlung, Raccolta.

Non so se a spingermi ad aggiornare, di conseguenza a scrivere, sia stata la canzone che sto ascoltando ("Try", di P!nk, se vi interessa) oppure la noia che mi sta attanagliando in questo momento; fatto sta che sono di un stato d'animo alquanto indecifrabile, per lo meno a me.

Ieri sera abbiamo festeggiato il compleanno di Adriana, ma non sono riuscita a vivere serenamente la serata: vuoi per il ciclo, da cui dipendono benessere fisico e psicologico, vuoi per mille pensieri che mi frullavano per la testa, sono stata col broncio quasi tutto il tempo, il che mi dispiace, perché quando sono di cattivo umore, la mia mente funziona come un piccolo Domino: parto da un pensiero negativo, a cui si affianca un altro e un altro e un altro ancora, basta un piccolo colpetto e crolla tutto. Interessante, lo so.

Sarò ripetitiva, ma stavo pensando nuovamente al Natale, alle vacanze natalizie e a quello che mi aspetta. Oggi manca praticamente un mese esatto al 25 e non so se buttarla sul ridere oppure andare a nascondermi nell'armadio e uscirne direttamente il 27 dicembre, ma anche più in là, visto che il clima festivo si affievolisce per poi scomparire solo dopo la Befana. 
Non mi sento pronta a sorrisi di circostanza, ad un fittizio benessere e ad un mezzo cenone della Vigilia, così come non sono affatto pronta al broncio che sfocerà sicuramente in lacrime di mia nonna, la scontrosità di mia madre e la sensazione di malessere che, purtroppo, mi pervaderà nel partecipare a questo quadretto. Alternative? Non ne ho, purtroppo. 
Non ne ho.
Anche se le desidererei.
Non prendiamoci in giro: ne avrei bisogno, ma mi sembra inutile parlarne con i miei genitori, riceverei unicamente occhiate alla "per favore, comprendi la situazione" di mio padre e rimproveri di mia madre, la quale potrebbe anche accusarmi di fregarmene - as usual - dei problemi. A me frega di quello che succede, ma necessito anche io di comprensione, di essere ascoltata, cosa che mia mamma non fa, mentre mio papà talvolta tappa le orecchie. 
Cosa devo fare io, quindi, per essere in primis ascoltata e poi compresa e aiutata?
L'aiuto che chiedo non implica l'assecondare ogni mia richiesta - opinione che ha la mia cara genitrice - ma il collaborare con me nel trovare una soluzione, nel FARE qualcosa. Ma quel "fare" deve portare a risultati concreti, tangibili. 

Ma basta sproloquio interiore, sto sfociando nel noioso/pesante/Rachelechediaminevuoi!

Oggi ci hanno revocato l'occupazione, di conseguenza domani si riprendono - ahimé - le lezioni. 
Bonne nuit!

1 commento:

  1. Rachele lo so io cosa ti spinge ad aggiornare, il mio blog ungherese super figo ti spinge ad eguagliarmi con uno italiano. A parte gli scherzi credo che questo Natale sarà duro per entrambe, io che lo passerò lontana da casa e tu che invece vorresti passarlo lontana.
    Mi dispiace un sacco per quello che succede, ma in fondo è la vita.
    Cerca di prendere i momenti migliori, e ogni volta che senti di stare rovinando un momento con i pensieri tristi, pensa che per quelli c'è sempre tempo, cavolo 6 ore di lezione ogni giorno, qualcosa dovrai pur fare, e comincia a goderti ogni momento, perchè è irripetibile. Vivi come se non ci fosse domani, perchè è l'unico modo per vivere bene.
    Questi sono i consigli di una tizia che sta in Ungheria per un anno e se lo vede scivolare tra le dita.
    I wish you enough :)
    La tua Tut <3

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